LA CENTRALITÀ DEL PERIFERICO
La centralità del periferico. L’attualità dei classici. Convegni di Studi in ricordo del professore Stefano Elio D’Agostino (Sant’Eufemia D’Aspromonte, 29 aprile 2023)
Questo libro nasce dal desiderio di ricordare un uomo che ha dedicato la propria esistenza allo studio e alla trasmissione del sapere, convinto che non esista altro strumento per custodire la conoscenza umana, conquistata nel corso di millenni con grande sacrificio.
Colui che segue un ideale pare non faccia nulla che meriti di essere sottolineato, invece occorre assumerlo come esempio, perché in realtà non vi è nient’altro di più complicato del mantenere una linea di coerenza tra ciò che si fa e ciò che si è. Chi riesce in questo, come direbbe Platone, ha ben chiaro che cosa sia il bene, giacché lo ha riconosciuto in sé; pertanto costui è da imitare, con lo scopo di realizzare il nuovo e servire l’umanità, senza mai essere servili.
Ogni docente che si rispetti sa qual è la responsabilità che gli è toccata e, senza risparmiarsi, quotidianamente, si dedica alla formazione delle future generazioni, in modo che l’umanità non smetta di progredire spiritualmente. Colui che pone in essere questo, è un modello chiaro, soprattutto nell’epoca della velocità e delle macchine, nella quale ciò che rischiamo di perdere – e anche Platone, nella sua Settima lettera, ci mette in guardia sulla pericolosità di questo evento – è la memoria. Imitare gli umili e non i potenti, imitare coloro che si sono messi a sevizio dei propri simili e non al loro comando, non copiandoli, ma lasciandosi ispirare, contro l’indolenza.
Gli antichi innalzavano monumenti per questa ragione e anche perché si impara di più dagli esempi che dalle prediche. Porre una targa che rammenti le doti umane e professionali di qualcuno, in un’epoca nella quale l’indifferenza e l’apatia rischiano di soffocare qualsiasi speranza, e nella quale gli eroi sono gli influencer, è una buona pratica, un buon esercizio, un impegno che segnala che il testimone lo abbiamo accettato e che non ci tireremo indietro di fronte alle nuove sfide che la contemporaneità ci porrà d’avanti.
Ogni comunità civile deve trovare modelli ai quali ispirarsi, non per riesumare il passato, ma per creare un legame tra l’avvenuto e l’ad-veniente. Nei momenti di prostrazione, avere dei punti di riferimento o dei piani d’appoggio può salvare la vita.